Le opere di Funes uniscono vigore e ironia, in sintonia con la natura severa della montagna, custode di storie di evoluzione e perseveranza. Le sculture, essenziali e intense, trasformano visioni ed emozioni in uno sguardo intimo e profondo sull’ambiente.
Sabato 6 dicembre alle 16.30 nelle sale del Palazzo Municipale di Pieve, in collaborazione e con il Patrocinio del Comune di Alpago e della Biblioteca Civica di Pieve d’Alpago, inaugura “Animalia e altri racconti”, personale di scultura Pierluigi Funes. Conosciuto in Emilia Romagna, dove spesso espone la sua scultura in eventi privati, in questa prima mostra in Alpago, luogo dove è cresciuto e al quale è indissolubilmente legato, l’artista presenta una raccolta di oltre venti opere in legno.
Qui anche le sculture trovano il loro luogo di origine, la maggior parte dei tronchi in cui prendono forma provengono dall’Alpago e spesso dal Cansiglio e certamente risiede qui anche la loro ideazione, avendo Pierluigi iniziato in questo territorio, l’osservazione della natura, base e movente della sua urgenza creativa.
“Siamo lieti di ospitare la mostra temporanea “Animalia e altri racconti” di Pierluigi Funes, artista originario dell’Alpago, e di patrocinare e sostenere tale esposizione di rilievo che rientra nel programma culturale del nostro Comune. Il lavoro di questo artista– commenta il Consigliere alla Cultura del Comune di Alpago Alessandro De Nardi – si colloca in dialogo con la montagna e con la scultura, temi a noi cari. È una grande emozione che il nostro Palazzo Municipale di Pieve d’Alpago possa ospitare fino al 6 gennaio questo percorso; la cittadinanza tutta è invitata a partecipare – conclude il Consigliere.”
L’esposizione si snoda sulle due sale aperte del Municipio al piano terra e al primo piano, dividendo anche fisicamente le due ricerche artistiche parallele. La mostra si apre con i ritratti lignei di animali. Movimenti, voli o sguardi, fermati nelle pieghe del legno, mentre al piano superiore le sculture sono antropomorfe, corpi, teste, volti, organi che escono prepotenti dalla struttura lignea. Un figurativo surreale, allucinatorio, a volte spaventoso a volte ironico.
Il vigore, l’angoscia e l’ironia sono la forza delle opere di Funes, in sintonia con la natura, a volte severa, della montagna, un paesaggio che custodisce storie di evoluzione, lavoro, perseveranza e legami familiari. Le sculture, nella loro essenzialità, offrono racconti di visioni e di emozioni, capaci di restituire al pubblico uno sguardo sull’ambiente, insieme intimo e profondo.