Mappatura nei: perché è essenziale fare un controllo periodico, anche in autunno-inverno
Sembra che in estate siamo più propensi a prenderci cura della nostra pelle. Sarà che è sempre esposta, che la accarezziamo più spesso applicando creme solari e idratanti, che la vediamo di più, e magari notiamo piccoli dettagli che nei mesi freddi, coperti dai maglioni, tendiamo a notare di meno.
Eppure prenderci cura della nostra cute e della nostra salute non conosce certamente stagionalità. Fare una mappatura dei nei, ad esempio, è tra gli esami di screening periodici che dovremmo fare anche – e soprattutto – in autunno e in inverno. E i motivi sono due in particolare:
Cos’è il melanoma?
I nei sono piccole formazioni di melanociti del tutto benigne che abbiamo tutti sulla pelle, chi più chi meno. Può succedere però che alcuni di questi nei cambino la loro forma o il loro colore, tramutandosi in melanomi.
Pur essendo il melanoma uno dei più pericolosi tumori della pelle (arrivando nei casi più gravi a diffondersi in altre parti dell’organismo), è anche tra quelli da cui è possibile guarire con più facilità, se diagnosticato preventivamente. Individuare per tempo un melanoma di livello 0, 1, 2 garantisce una cura e una sopravvivenza nel 98,4% dei casi (dati Melanoma Research Alliance). Spesso si arriva a una diagnosi in modo fortuito.
«Succede che un paziente venga in visita per tutt’altro motivo, e durante l’esame, osservando la pelle, individuo un neo sospetto», racconta la dottoressa Martina Lambertini, dermatologa-venereologa a Bologna. «Oppure capita che sia un parente a notare un neo strano e invitare a farsi visitare. E succede anche spesso che sia il parrucchiere ad accorgersene, mentre lava i capelli al lavabo».
Il melanoma (tumore cutaneo maligno, causato da una mutazione dei melanociti, cellule che producono la melanina, che dà colore alla pelle) non si presenta solo sulla cute del corpo, ma può comparire anche sul cuoio capelluto, sulle mucose (bocca, genitali) e anche sotto le unghie (melanoma ungueale). Può anche non essere colorato di marrone-nero, ma apparire rosato, in questo caso di chiama melanoma amelanotico.
Fattori di rischio dell’insorgenza del melanoma
- Esposizione solare – evitare di scottare la pelle, applicando con frequenza creme solari e assumendo integratori per il sole, ed evitare un’esposizione solare prolungata nell’arco della vita, così come le lampade abbronzanti
- Elevato numero di nei sulla pelle – in questi casi la mappatura dei nei periodica è una routine essenziale
- Fototipo chiaro – persone con pelle chiara e occhi chiari, che tendono a scottarsi facilmente e a sviluppare lentiggini
- Familiarità – presenza nella famiglia di un parente di primo o secondo grado a cui è stato diagnosticato un melanoma
Quando fare il controllo dei nei
«Sono due i casi principali in cui è raccomandabile fare la mappatura dei nei: come metodica di screening periodico, da fare anche se non si nota nulla di strano sulla pelle, un po’ come si fa con il pap test o con la mammografia, oppure quando si vede a occhio nudo un cambiamento di un neo. In questo caso il neo ci appare come un “brutto anatroccolo”, è cioè più brutto e diverso rispetto alla norma», spiega la dottoressa Martina Lambertini. «È molto utile poi conoscere la regola dell’ABCDE dei nei».
ABCDE dei nei – quando sono pericolosi?
- A – Asimmetria – Il neo non è rotondo o ovale come nella norma
- B – Bordi irregolari – Sono frastagliati, non lisci
- C – Colore eterogeneo – Ha diverse sfumature che vanno dal marrone al nero, al grigio, al blu
- D – Dimensione – Superiore a 6 mm
- E – Evoluzione – Il neo cambia aspetto velocemente nel tempo
Come si fa l’esame dei nevi? Come funziona?
La mappatura dei nei è un esame diagnostico non invasivo che permette al dermatologo di esaminare l’epidermide, fino a individuare anomalie e irregolarità, eventualmente diagnosticando tumori benigni, o maligni, come il melanoma. Il primo step sarà l’esame clinico oculare, dove il dermatologo osserva la pelle a occhio nudo. Viene poi usato un dermatoscopio, strumento che permette di avere un maggior ingrandimento della zona, e l’epiluminescenza, che con speciali sistemi di illuminazione e lenti di osservazione consente di vedere più da vicino e nel dettaglio i nei. Vi è poi anche l’utilizzo del videodermatoscopio, che aumenta ancora di più l’ingrandimento del neo e consente anche di registrare digitalmente le immagini per poter fare un confronto nel tempo del cambiamento del nevo. Se si sospetta una malignità si procederà con l’asportazione del nevo.
Come prepararsi all’esame?
Il controllo dei nei non è doloroso e richiede circa 30 minuti. Non richiede preparazioni specifiche, ma può essere utile sapere che bisogna spogliarsi. Il dermatologo, per effettuare una visita completa, dovrà controllare ogni area dell’epidermide, anche le zone intime. Non truccarsi, non indossare lo smalto e sfoltire la barba sono sicuramente accorgimenti utili per analizzare meglio la pelle.
Ogni quanto fare l’esame?
La frequenza dipende dalla valutazione del dermatologo e se sussistono dei fattori di rischio per l’insorgenza del dermatologo. Se non vi sono fattori di rischio, è raccomandabile fare una visita ogni 2 o 3 anni. Se vi sono fattori di rischio, in base al parere dello specialista, è opportuno controllare i nei 1 volta all’anno, e in alcuni casi ogni 6 mesi.
Controllo dei nei gratuito
Sono sempre più numerosi i marchi farmaceutici che sensibilizzano le persone sull’importanza della prevenzione del melanoma tramite la mappatura dei nei, organizzando delle campagne che offrono il controllo dei nei gratuito. Quest’estate Cantabria Labs con “Heliocare Cerca Il Tuo Neo” ha invitato le persone a sottoporsi al controllo dei nei e la grande partecipazione è stato un dato molto incoraggiante, che prova quanta più attenzione si abbia rispetto al passato.
In 19 giornate di screening sono state effettuate 1522 visite, e tra questi sono stati individuati 3 casi di melanoma, e diversi casi sospetti che hanno richiesto ulteriori approfondimenti. Il call center attivato per la campagna ha ricevuto 4211 telefonateper prenotare la propria visita. Sono stati compilati 1522 questionari di anamnesi e abitudini al sole, che saranno destinati a un’importante pubblicazione scientifica.
Nonostante ciò, l’FDA ha previsto che nel corso del 2023 nei soli Stati Uniti si verificheranno circa 186,680 nuovi casi di melanoma, mentre l’Australia resta sempre il paese più a rischio tra la popolazione caucasica. Ma l’educazione a partire dalla giovane età, la sempre maggiore consapevolezza dei danni dei raggi solari e la prevenzione che si attua attraverso lo screening e le varie iniziative gratuite sono armi vincenti, che hanno già dato ottimi risultati in termini di decrescita non solo della formazione del melanoma, ma della sua gravità e mortalità.
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